Ponte sullo Stretto di Messina: Un déjà vu da Carlo Magno a Berlusconi & C.


Si ripete ogni volta, e ogni volta le promesse sono sempre più da fantapolitica , paradossale. Certo interessante e probabilmente  il Ponte sullo Stretto non può essere trattato ai fine di slogan elettorali come fa Berlusconi a seguire negli anni anche da Renzi, il PD .

nel 2001 Berlusconi fa, sì, del Ponte una bandiera. Ma senza volerlo far diventare un’esculsiva:: ““Vogliamo continuare sulla scia di quanto di buono ha fatto la sinistra in questo settore. Il Ponte dello Stretto è una delle nostre priorità perchè è una delle priorità che aveva il governo prima di noi che ci sta dando il testimone”, dichiara Berlusconi poco dopo esser stato eletto.”

Eletto, una promessa mancata.

nel 2016  Renzi si lancia dove hanno già fallito Carlo Magno, Re Bomba (Ferdinando II di Borbone), Benito Mussolini, Bettino Craxi e da ultimo Silvio Berlusconi. Si tuffa in un’impresa che, ripensamento dopo ripensamento, è diventato un simbolo dell’inconcludenza nazionale.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha ufficialmente annunciato stamattina l’intenzione del governo di realizzare il Ponte sullo Stretto. Crolla definitivamente, così, il tabù del Ponte come bandiera del centro/destra e di Silvio Berlusconi, opinione diffusa nella società italiana dalla memoria corta. In realtà il progetto del Ponte ha origini ben più nobili e antiche degli attuali rappresentanti istituzionali, che hanno provato (nel caso di Berlusconi) e stanno provando (nel caso di Renzi) a realizzare un sogno millenario.

Nel corso dell’incontro per i 110 anni di Salini-Impreglio scopre le carte :  “togliere la Calabria dall’isolamento e far si’ che la Sicilia sia più vicina” e di realizzare anche la banda larga, facendo dell’Italia una “gigabyte society“. Renzi riassume l’impegno del governo per il miglioramento delle infrastrutture, in particolare al Sud. “Un’operazione che porti non soltanto posti di lavoro, 100 mila posti di lavoro, ma che sia utile. Perche’ devi fare una struttura che sia in condizione di togliere la Calabria dall’isolamento nel quale e’ e che consenta di tornare ad avere una Sicilia piu’ vicina e raggiungibile

Le reazioni del mondo politico non perde tempo come ultimo 

il Ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, intervenendo a Lamezia Terme insieme al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, all’iniziativa sul tema “Le imprese che crescono” organizzata dalla stessa Regione per illustrare le

 iniziative promosse per la crescita del sistema produttivo calabrese. “Prima di tutto – ha aggiunto De Vincenti – bisogna mettere a posto le infrastrutture in Calabria ed in Sicilia. Una volta fatto questo, vediamo qual è il modo migliore per collegare la Sicilia al Continente ed il Ponte sullo Stretto è una delle possibili infrastrutture per raggiungere questo risultato. Però niente slogan elettorali: si lavora seriamente sui problemi e si trovano le soluzioni”.

Non mancano, ovviamente, le prese di distanza. Ad esempio parte subito al contrattacco il leader del Movimento 5 Stelle in Sicilia, il vicepresidente dell’Ars Giancarlo Cancelleri, che punta l’accento sulla crisi idrica che ha colpito Palermo: “La priorità – dice in un video postato su Facebook – è dare l’acqua ai palermitani, come nei paesi civili”. Poi Cancelleri, in diretta dalle Madonie, dove tre anni fa è crollato il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania, provvisoriamente “riunita” dalla “trazzera” dei grillini (ma poi anche da una bretella Anas): “Il ponte – è domanda retorica di Cancelleri, che mostra il viadotto – lo hanno ricostruito? La corsia è una sola. E intorno non c’è una sola ruspa. La priorità è costruire di nuovo questo ponte

mille fino al 4 Marzo ne sentiremo e vedremo delle belle.