M5S : Istruzione


Altro che tagli alla scuola: per il Movimento 5 Stelle l’istruzione pubblica è una priorità e se andremo al Governo, dopo il voto politico del 4 marzo prossimo, ve ne accorgerete. Lo ha detto alla “Tecnica della Scuola” Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, confermando l’intenzione di smantellare la riforma dell’istruzione approvata nel 2015 dall’esecutivo Renzi.

Nel corso dell’intervista, l’attuale vicepresidente della Camera ha assicurato che in caso di approdo al Governo del suo raggruppamento politico la “Buona Scuola” avrebbe i giorni contati. Con tutte le disposizioni che la caratterizzano: perché il pentastellato ritiene dannoso l’eccesso di potere e responsabilità conferite dalla L.107/15 ai dirigenti scolastici, la chiamata diretta dei docenti e pure i bonus premiali e da 500 euro annui da dedicare alla formazione obbligatoria, visto che l’aggiornamento andrebbe retribuito direttamente nello stipendio.

Il M5S ha quindi intenzione di innalzare di oltre due punti percentuali l’investimento per l’istruzione rispetto al prodotto interno lordo. Ma come si finanzierebbe l’ambizioso progetto? Eliminando gli sprechi, rilanciando il piano Cottarelli e incentivando il gettito fiscale, ha spiegato ancora Di Maio: i fondi serviranno anche a produrre didattica gratuita e innovativa, ma “prima di tutto” a motivare e valorizzare i docenti, con i loro stipendi finalmente in linea con quelli Ue, visto che in Europa mediamente oggi a fine carriera risultano quasi 10mila euro più alti.